Il fulcro centrale della nostra opera in Bosnia, attualmente, è costituito dal programma ‘Sostegni a distanza’. Circa 160 famiglie, accuratamente scelte fra quelle più bisognose, vivono solo grazie all’aiuto che, ogni tre mesi, i nostri volontari consegnano personalmente. I nostri collaboratori in Bosnia seguono costantemente le vicende di ogni famiglia, e ogni tre mesi la lista dei beneficiari viene aggiornata, escludendo coloro che finalmente hanno trovato lavoro o hanno percepito una pensione (in questi tempi stanno arrivando le prime pensioni per le vittime di guerra) e inserendo al posto loro altre famiglie disagiate.

Il sostegno da noi garantito è di 30 € al mese; poca cosa, penserete, ma è quanto basta a pagare la bolletta della luce, oppure a comprare medicinali al figlio diabetico, o ad acquistare libri e quaderni per i bambini. Il nostro aiuto non risolve certo le condizioni di estrema povertà, ma permettere di vivere, di avere una piccola speranza nel futuro, di far crescere i propri figli sperando per loro un domani migliore. La maggioranza delle persone da noi aiutate accetta l’aiuto economico con un senso di vergogna, e molti dicono di aspettare il giorno in cui ci potranno dire: “non ho più bisogno di questi soldi; dateli a persone più sfortunate di me”. E quando verrà quel giorno, continuano, “continuate a venire a trovarci, per bere un caffè insieme, per parlare un po’ dell’Italia e della Bosnia, del lavoro e dei figli”, per non disperdere insomma quel patrimonio di amicizia che in questi anni si è venuto a creare.

Un altro aspetto importante del progetto è costituito dal fatto che molti dei benefattori italiani hanno potuto far visita al loro ‘figlioccio’, aggregandosi al gruppo dei nostri volontari. Il momento dell’incontro è sempre ricco di emozioni, di affetto. In quei momenti capisci che il vero sostegno non è costituito dai soldi, ma dall’affetto che, lettera dopo lettera, fotografia dopo fotografia, si instaura fra le due parti.
In concreto, il progetto si articola principalmente a Donji-Vakuf, in collaborazione con l’Associazione ANIMA (costituita da un gruppo di donne residenti a Donji-Vakuf), che promuove attività lavorative e formative a favore della popolazione femminile. Su nostro suggerimento, ANIMA ha contattato i Servizi Sociali, l’Ospedale, la Circoscrizione Scolastica e il Comune, facendosi consegnare le liste delle famiglie più disagiate. Comparando tali documenti, è stata stilata una ‘graduatoria’ dei casi più gravi e le prime 35 famiglie sono già state inserite nel nostro programma di sostegno.

Il donatore italiano garantisce, per almeno 12 mesi, un contributo mensile di 32 Euro. 30 Euro vengono versati mensilmente alla famiglia beneficiaria, mentre 2 Euro rimangono all’Associazione ANIMA di Donji-Vakuf come rimborso per le spese sostenute in relazione al progetto (telefono, luce, eventuali viaggi documentati, eccetera). La nostra Associazione riconosce inoltre una somma aggiuntiva a favore delle due associazioni bosniache, finalizzata al finanziamento delle loro attività primarie.

Per il futuro sono inoltre previsti due nuovi progetti di sostegno a distanza: 1) a favore dei 25 disabili (di età compresa fra i 6 e i 40 anni) di un centro lavorativo di Sarajevo. La somma sarà destinata alla fisioterapia settimanale dei ragazzi. 2) a favore di 12 studenti universitari, scelti fra coloro che nel corso di questo anno scolastico avranno ottenuto i risultati migliori e che siano in condizioni di svantaggio sociale. Per questo progetto dovremo reperire 24 donatori, due per ogni beneficiario, il quale potrà così sostenere le spese di alloggio a Sarajevo, presso la casa dello studente.

Cari amici, aiutateci a trovare nuovi donatori. L’impegno che chiediamo è di 32 € al mese, per almeno un anno. È poco più del costo di un caffè, ma per i nostri amici bosniaci è una fortuna: la fortuna di non essere abbandonati a se stessi.

Chi è interessato a stipulare un sostegno a distanza, può contattare la segreteria dell’Associazione nelle ore d’ufficio (0131.253119), oppure tramite e-mail (info@sieonlus.org)

Le somme versate a titolo di donazione liberale o relativamente al progetto ‘sostegni a distanza’ godono della deducibilità fiscale, basta richiedere alla propria banca la ricevuta attestante il versamento.

I versamenti possono essere effettuati tramite:

c.c bancario n. 50767/7
(CAB 10400 – ABI 6075)
Cassa di Risparmio di Alessandria -
sede centrale (Via Dante - P.zza della Libertà)

intestato ad Associazione Solidarietà Internazionale – causale “Sostegno a distanza” oppure “Donazione”.